Muore a Roma incastrata nellascensore
Decapitata dall'ascensore mentre stava pulendo le grate interne del vano. Così Piera Pronti, 46 anni, dipendente di una ditta di pulizie, è morta stamani a Roma, in un palazzo in via Corvisieri, in zona Nomentana. Una tragedia forse causata da una mancata precauzione visto che, secondo quanto si apprende, l'ascensore era funzionante nonostante il tipo di intervento richiedesse probabilmente il blocco del mezzo. La donna lascai tre figli e un marito in cassa integrazione. Sull'incidente la Procura capitolina vuole vederci chiaro e per questo ha aperto un fascicolo: il magistrato di turno, il pm Maria Bice Barborini, ha disposto l'esame autoptico sul corpo della donna nell'ambito del fascicolo aperto e intestato «atti relativi a», ossia senza ipotesi di reato e senza indagati.
Nei prossimi giorni negli uffici di piazzale Clodio, sono attesi gli esiti degli accertamenti effettuati sul posto dai vigili del fuoco e dai carabinieri. Non si esclude, in ambiti giudiziari, che possa essere ipotizzato il reato di omicidio. E proprio oggi era il primo giorno di lavoro della donna, residente a Sgurgola, in provincia di Frosinone, sposata e madre di tre figli, di 18, 12 e 8 anni. La donna viveva una situazione economica difficile: il marito è un operaio della Videocon di Anagni (Frosinone) in cassa integrazione e per questo Piera Pronti aveva cominciato a lavorare per conto dell'impresa di pulizie incaricata di eseguire dei lavori straordinari nel condominio. Ma oggi la tragedia: la donna è rimasta incastrata con la testa tra la ringhiera delle scale e l'ascensore. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri la donna era intenta a pulire la grata esterna dell'ascensore e si era arrampicata su una scala per pulire anche la parte interna senza accorgersi dell'arrivo del mezzo dai piani superiori.
L'ascensore si è bloccato all'impatto col suo corpo ma questo non è bastato a salvarle la vita. Probabilmente la morte è avvenuta per asfissia. Una condomina che al momento dell'incidente si trovava sull'ascensore, non capendo il motivo del blocco, lo ha riportato al piano. Solo dopo si è accorta della tragedia. Sgomento e dolore a Sgurgola dove la vittima abitava con il marito e i tre figli. I suoi concittadini parlano di una «brava moglie e madre che non si era persa d'animo per le difficoltà economiche che la sua famiglia stava vivendo e faceva di tutto per andare avanti». A lanciare l'allarme sul rischio che corrono gli addetti alle pulizie è la segretaria della Filcams Cgil di Roma e del Lazio, Concetta Di Francesco: «Quello delle pulizie viene ritenuto, a torto, un settore a basso rischio, mentre continuano a morire e ad ammalarsi gli addetti. La sicurezza non è un lusso».
Dura la reazione dei sindacati di categoria e della Filcams Cgil e dell'Asso Ascensori. "Quello delle pulizie viene ritenuto, a torto, un settore a basso rischio, mentre continuano a morire e ad ammalarsi gli addetti. La sicurezza non è un lusso".
Condividi su Facebook Fonte: www.leggo.itNews inserita il 14/09/2010 12:57:11 |
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