Ascensori per auto: confronto tra parcheggi meccanizzati e parcheggi a rampe
Scheda di confronto tra parcheggi meccanizzati e parcheggi a rampe
Spazio: A parità di volumi, rispetto ai tradizionali parcheggi a rampe, si possono parcheggiare in alcuni casi fino al 40% in più delle vetture: si risparmiano le rampe (10-15% del volume), gli spazi di accesso laterali alle auto in sosta, si diminuiscono le distanze tra un piano e l’altro, si evitano le finiture degli ambienti (pavimentazione, serrande box, sistema di illuminazione, ecc.)
Si possono realizzare in volumetrie più ridotte dove i parcheggi a rampe non sono possibili.
Quindi, mentre i parcheggi a rampe devono essere costruiti in grandi piazze che spesso sono alberate, i parcheggi meccanizzati possono essere costruiti in strade o piazze di dimensioni più ridotte e che non hanno alberi.
Anche la profondità di scavo può essere ridotta, quindi con riduzione di costi e con vantaggi per la stabilità degli edifici evitando per lo più interferenze con la falda.
Minori intralci alla circolazione durante i lavori di costruzione per la minore invasività dell’area di superficie coinvolta e riduzione dei tempi di realizzazione mediante, quando possibile, la prefabbricazione, e con necessità di aree di cantiere più piccole.
La flessibilità del sistema permette l’integrazione dell’autosilo e dei suoi locali di entrata/uscita in altre infrastrutture e servizi (ad. es. edicola dei giornali)
Tempi di realizzazione: Grazie al minore volume occupato i tempi di scavo sono minori rispetto ai parcheggi a rampe.
Il sistema di movimentazione auto può essere inserito dopo che sono completate le opere edilizie. Quindi vi è un minore disturbo per le attività commerciali e la vita dei residenti.
Ecologia: I motori delle autovetture sono spenti, quindi non vi è alcun inquinamento né acustico né atmosferico, rispetto alle grate dei parcheggi a rampe che inquinano gli spazi in superficie (marciapiedi, parchi giochi per bambini, aiuole).
Economia: Il costo a posto macchina può essere competitivo grazie al miglior sfruttamento dello spazio e a inferiori costi dell’impianto strutturale.
Minore impiego di manodopera nella gestione in quanto non è strettamente necessaria la guardiania ed costi di gestione in generale sono più limitati.
Minori oneri assicurativi per incendio, furto e responsabilità civile.
Sicurezza: Esclusa la presenza umana all’interno dell’autosilo perché è l’auto che sale al piano stradale e quindi nessun pericolo per le persone e per la loro sicurezza o di furti e danneggiamenti alle autovetture e ai beni che si trovano a bordo.
Minori possibilità di incendio, che normalmente è causato dai ritorni di fiamma delle autovetture. Questo dà vantaggi per le auto a gpl (non consentite negli attuali parcheggi a rampe) ed in futuro ad idrogeno.
Tutte le sicurezze previste per legge sono comprese nel sistema. In caso di black-out è prevista un’alimentazione di emergenza. Può essere previsto un centro di controllo remoto, eventualmente per più parcheggi.
Qualità: Funzionamento completamente automatico, con utilizzo di scheda magnetica per i residenti, a tutte le ore del giorno e della notte.
Possibilità della completa automazione della riscossione del pedaggio per i parcheggi pubblici.
Segnalazione continua dei posti occupati, quindi migliore utilizzo dei parcheggi misti (pubblico e residenti) e possibilità di gestione telematica con prenotazione a distanza del posto auto.
Maggiore comodità e velocità del deposito e prelievo di un’auto: la ricerca di un posto auto libero e il tragitto pedonale da e per l’uscita di un parcheggio tradizionale durano più di un ciclo medio di un parcheggio meccanizzato.
L’impianto può essere dimensionato anche per flussi elevati, eventualmente aumentando il numero degli elevatori e quindi di entrate/uscite e dei carrelli.
Comunque l’esperienza dei parcheggi per residenti e a rotazione è che i flussi di partenza ed arrivo delle auto non sono mai concentrati in periodi di tempo ristretti.
Estetica: I locali di consegna delle autovetture in superficie sono equivalenti come dimensioni ai locali per le scale e gli ascensori dei parcheggi a rampe e possono essere abbelliti con un opportuno arredo florovivaistico.
Valutazione indicativa della distribuzione percentuale dei costi per i due tipi di impianto
| | Tradizionale | Meccanizzato |
COSTRUZIONE | | |
| Opere civili | | |
Diaframmi | 20 | 15 |
Scavi | 10 | 7 |
Opere in cemento armato | 43 | 32 |
Finiture | 15 | 6 |
| Impianti | | |
Illuminazione, antincendio, ascensori, controllo accessi | 12 | 8 |
Sistema movimentazione auto | | 25 |
Totale | 100 | 93 |
| | | |
GESTIONE | | |
Personale | 70 | 50 |
Elettricità | 18 | 14 |
Manutenzione (*) | 3 | 12 |
Pulizie | 3 | 1 |
Assicurazioni | 6 | 4 |
Totale | 100 | 81 |
(*) Sono previsti 12 o più controlli annui di manutenzione per l’impianto automatizzato.
Vi è pertanto sicuramente un risparmio sia nei costi di costruzione (7 %) sia in quelli di gestione (19%).
PARCHEGGI MECCANIZZATI ED AUTOMATIZZATI
Parcheggiare sotto casa diventa ogni giorno più difficile, particolarmente nei centri storici. Infatti la mancanza di spazi utili per la sosta costringe spesso ad interminabili giri, per trovare poi sì un posto, ma lontano dalla propria abitazione e fuori da ogni possibilità di controllo, con i rischi che tutti conosciamo: danneggiamenti, furti, rimozione o multe per divieto di sosta o per lavaggio strade.
Per poter arrivare a disporre di un posto auto, a parte l'acquisto o l'affitto di posti esistenti, le soluzioni possibili sono due: realizzare un parcheggio privato nell'interno del proprio palazzo, oppure associarsi in cooperative, costituite da proprietari, residenti, operatori economici e chiedere al Comune la concessione per l'utilizzo di aree di suolo pubblico nella zona.
La legge 122 del marzo 1989, meglio conosciuta come legge Tognoli, aveva aperto un primo spiraglio nella direzione della ricerca di una soluzione al problema parcheggi, cercando di facilitare i proprietari di immobili nel "realizzare nel sottosuolo degli stessi ovvero nei locali siti al piano terreno dei fabbricati parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari e consentendo ai Comuni di prevedere nell'ambito del programma urbano dei parcheggi la realizzazione di parcheggi da destinare a pertinenza di immobili privati, su aree comunali o nel sottosuolo delle stesse .... " (art. 9 commi 1 e 4). Nonostante queste prospettive, che peraltro hanno avuto un'origine discussa e sofferta, la costruzione dei parcheggi è andata a rilento sia sul fronte delle realizzazioni in ambito privato sia di quelle su suolo pubblico.
Questo articolo intende fornire in particolare una panoramica sugli aspetti progettuali e realizzativi dei parcheggi meccanizzati ed automatizzati, proprio per la capacità di questi sistemi di rispondere alle esigenze delle situazioni tipiche dei cortili delle nostre città e nel medesimo tempo proporre ed illustrare i vantaggi di questi sistemi automatizzati anche per interventi su suolo pubblico attraverso l’istituzione di Cooperative di residenti con questo tipo di obbiettivo specifico: anche in questo caso però le difficoltà non mancano e riguardano le eventuali preesistenze archeologiche, l’abbattimento di alberi spesso pregiati, la presenza di sottoservizi, spesso ingombranti, da spostare, l’opposizione di una parte di residenti della zona, ecc. Tuttavia, data la minor volumetria necessaria agli automatizzati per realizzare lo stesso numero di posti auto, alcune di queste difficoltà sono più facilmente superabili.
I parcheggi automatizzati possono essere realizzati anche in spazi molto piccoli (in alcuni casi basta avere a disposizione, per quelli privati nei cortili, una superficie di almeno 8 metri per 8) e, sviluppandosi in profondità secondo le necessità e la realtà del sottosuolo, consentono di ottenere un numero di posti auto sufficiente a soddisfare le esigenze dei condomini, offrendo ai proprietari la possibilità di avere letteralmente la propria auto sotto casa.
Si tratta, infatti, di strutture modulari e flessibili che possono essere adattate alle specifiche esigenze fino a realizzare la giusta soluzione e la cui qualità ha ormai raggiunto livelli soddisfacenti, anche in seguito all'entrata sul mercato di importanti operatori industriali.
In pratica, sono sistemi di movimentazione e di stoccaggio derivati dai magazzini meccanici automatizzati di cui ormai è diffusa una vasta esperienza e all'utente è richiesta solo l'operazione di deposito della vettura in appositi locali e il prelievo nel caso in cui debba essere utilizzata.
Sono molte le motivazioni che possono indurre i proprietari di immobili a prendere in considerazione l'opportunità di realizzare un parcheggio meccanico. Alcune di queste sono di tipo quantitativo e trovano la loro fondatezza nei valori di mercato e negli atteggiamenti del mercato immobiliare e assicurativo, altre sono di tipo qualitativo, altre infine sono di tipo indiretto.
Tra le ragioni di tipo quantitativo, si possono annoverare:
• la rivalutazione dell'immobile in caso di vendita o di locazione.
Operatori immobiliari milanesi indicano nel 10-15% ed anche più (a secondo della zona) l'incremento del valore di vendita al metro quadro di unità immobiliari dotate di posto auto rispetto ad altre, nello stesso quartiere, non munite di tale "accessorio", indipendentemente dal valore commerciale del posto auto stesso;
• il conferimento all'unità immobiliare di una maggiore vendibilità
Sempre da indicazioni di operatori immobiliari, uno dei primi requisiti richiesti dagli acquirenti o dagli affittuari di appartamenti è la disponibilità di uno o più posti dove ricoverare la propria autovettura. Vengono di fatto preferite le unità immobiliari dotate di posto auto;
• la differenza tra il costo di realizzazione ed i valori di mercato del posto auto
Detti valori, confrontati con il costo complessivo di realizzazione di un posto auto in un sistema automatizzato, consentono di affermare che esiste un saldo positivo "netto" nelle operazioni di realizzazione di posti auto, non solo nelle aree centrali, ma anche in quelle semicentrali e periferiche. È interessante notare che le variazioni dei prezzi negli anni considerati sono notevolmente diverse da città a città. Inoltre la possibilità di dare in locazione, anche a rotazione giornaliera il proprio posto auto quando lo si lascia libero, consente, in città come Milano, di avere un rendimento in linea con quelli degli investimenti immobiliari;
• la salvaguardia del valore investito nell'automobile da furti, incidenti e atti di vandalismo.
Secondo i dati forniti dalla Questura alcuni anni fa, attualmente non aggiornati, ma sicuramente molto aumentati, nella città di Milano venivano rubate mediamente ogni giorno 84 automobili e 70 venivano danneggiate. Questo comporta una probabilità molto elevata di subire il furto o il danneggiamento della propria autovettura, con danni economici e disagi conseguenti.
Tra le motivazioni di tipo qualitativo, si possono citare:
• la difficoltà di parcheggiare vicino a casa
Questa motivazione, che potremmo definire come la ricerca di una "comodità", può risultare più o meno sentita in funzione dell'utilizzo dell' auto stessa e della zona di residenza (presenza di uffici, Fiera, scuole, locali pubblici, periodicità del lavaggio strade, ecc.)
• la sicurezza per le persone, soprattutto nelle ore serali.
Oltre alla perdita di tempo, quotidiana o no, alla ricerca del posto dove lasciare la propria vettura, viene particolarmente sentito il problema della sicurezza personale nel percorso tra l'area di sosta della vettura e la propria abitazione, specialmente quando si parcheggia l'auto in ore notturne e in strade poco frequentate.
Tra le motivazioni di tipo indiretto si possono annoverare quelle già citate nella premessa e cioè:
• la riduzione dell'inquinamento atmosferico
• la riduzione dell'inquinamento visivo
• la riduzione dell'inquinamento acustico
• il miglioramento della circolazione stradale
Dato il valore economico e ambientale assunto nel tempo, in particolare nell'ultimo decennio, dal bene "posto auto", sono state investite notevoli energie nella ricerca di soluzioni al problema del parcheggio e al soddisfacimento delle esigenze di una domanda, che - è da sottolineare - non sono solamente di carattere economico.
Tra le risposte fornite, quella costituita dai parcheggi automatizzati è sicuramente interessante.
Le prime realizzazioni significative di parcheggi meccanizzati risalgono agli anni ' 60 e da allora si è cominciato a parlare di "parcheggi meccanizzati o automatizzati" anche se la tecnologia dell’epoca lasciava a desiderare: molti impianti infatti sono ormai in rifacimento oltretutto anche per adeguarli alle dimensioni ed ai pesi delle nuove auto.
Ai progettisti, la loro esistenza è ormai nota; però, spesso, non sono sufficientemente conosciuti i notevoli sviluppi tecnologici che hanno contraddistinto questi ultimi anni, né gli importanti "operatori industriali", entrati nel settore con prodotti di buona qualità e neppure i vantaggi economici connessi con l'adozione di questi impianti; circostanze queste che rendono oggi il parcheggio automatizzato un prodotto in grado di rispondere a molteplici e specifiche esigenze nella realizzazione di posti auto, anche se permangono ancora riserve sulla loro funzionalità ed utilizzo da parte dell’utente medio, in genere poco informato.
Tipologie di parcheggio automatizzato
Negli autosilo automatizzati, sono presenti sistemi di movimentazione e stoccaggio di vetture che richiedono la sola operazione di deposito della vettura in appositi locali e provvedono poi, in autonomia, alla movimentazione, stoccaggio e custodia della stessa, fino alla richiesta di prelievo, quando la vettura viene riportata nei locali accessibili all'utente, che ne effettua il ritiro.
Tra le più importanti e positive caratteristiche dei parcheggi automatizzati vanno ricordate:
• un migliore sfruttamento di superfici e volumi rispetto a soluzioni tradizionali a rampe perché consentono il ricovero di un numero maggiore di autovetture con scavi di volumi minori;
• sicurezza per l'utente, non soggetto ai rischi di locali generalmente isolati, quasi mai sufficientemente protetti;
• minore complessità e quindi minori costi di impianti tecnologici ausiliari (normative VV.FF.), rendendo spesso anche più accettabili esteticamente le sistemazioni di superficie dato il minor impatto ambientale;
• assenza di inquinamento nei locali di parcheggio, dovuta alla movimentazione delle auto a motore spento;
• tempi di attesa limitati per prelevare una vettura rispetto al modo tradizionale di prelievo tramite rampe da un impianto tradizionale a box interrati: naturalmente il prelievo va ottimizzato con un adeguato numero di elevatori e quindi di entrate-uscite;
• affidabilità tecnologica e semplicità della manutenzione, raggiunte attraverso tutte le esperienze accumulatesi nel tempo sia nello specifico settore, sia in quello più generale dell' automazione;
• flessibilità d'impiego, data dalla modularità e dalla ampia gamma di soluzioni, che in molte situazioni, soprattutto nei centri storici, consente di fornire una soluzione "tout-court", non esistendo possibilità alternative di realizzare posti auto.
Proprio l'aspetto della flessibilità merita di essere sottolineato: infatti è possibile fornire nuove soluzioni tecnologiche di parcheggio ottimizzate in funzione della varietà di problematiche dell 'utente.
Questo tipo di approccio "customer-oriented" è insolito nel settore, ma è reso possibile dalla vasta gamma di soluzioni impiantistiche disponibili che consente al progettista di studiare e concepire il parcheggio in funzione delle esigenze e dei vincoli della specifica situazione, ricercando l' ottimizzazione della soluzione tecnico-economica per il parcheggio nel suo complesso (progetto estetico, parte edile, parte meccanica). Ogni parcheggio meccanico può essere quindi studiato secondo le problematiche strutturali, ambientali, archeologiche e di accesso esistenti, il numero di posti auto da realizzare e la tipologia dell'utenza.
In linea generale, le applicazioni dei parcheggi meccanici possono essere suddivise tra:
• parcheggi medio/piccoli – definiti meccanizzati, con utilizzo “ad uomo presente” dell’impianto
• parcheggi medio/grandi – definiti automatizzati, con gestione autonoma delle auto da parte dell’impianto
I parcheggi medio/piccoli
Si tratta per lo più di parcheggi localizzati in cortili, scantinati e giardini del centro storico e del semicentro, dove lo spazio è carente e costoso e dove spesso sussistono vincoli ambientali, archeologici e di accesso al parcheggio.
Le tipologie per impianti di parcheggio medio/piccoli possono essere identificate in semplici raddoppiatori, utilizzati singolarmente o in batteria, all’interno dei box o all’esterno nei cortili; altresì in impianti a “fungo” che scompaiono sotto l’area cortilizia; impianti cosiddetti “a noria rinnovata”; ecc.
I parcheggi medio/grandi, realizzabili dove le dimensioni dell'area disponibile siano di una certa entità, sono multipiano indipendenti e possono essere progettati secondo due tipologie: la prima dove gli spostamenti verticali vengono effettuati da uno o più elevatori, mentre i movimenti lungo la corsia centrale sono svolti dai carrelli traslatori - di cui è possibile dotare ogni piano - a cui è affidata anche la movimentazione orizzontale delle piattaforme o, direttamente, delle automobili.
L’altra tipologia è l’impianto detto a trasloelevatore, dove a bordo di una torre traslante in orizzontale si muove un elevatore coordinato, che, dal punto di vista meccanico, è rappresentato dalla scomposizione dei movimenti verticali da quelli orizzontali. Non è possibile indicare un "modulo" ottimale per questo sistema, poiché prestazioni e costi sono legati al numero di posti auto: ovviamente più sono meno costa singolarmente il posto auto.
Un’altra tipologia di impianto è quella ad elevatore rotante. La movimentazione delle vetture viene effettuata da un elevatore che, oltre ad essere dotato del controllo degli spostamenti verticali, consente la rotazione - fino a 360° - dell' autovettura ed il successivo movimento radiale per il deposito/ritiro dell' autovettura nello stallo di parcheggio.
L'elevatore rotante rappresenta una soluzione particolare, adatta a determinate configurazioni degli spazi disponibili; richiede infatti un diametro di circa 20 m. per poter collocare 12 vetture a piano. Il modulo ottimale, nel caso di parcheggi interrati, si sviluppa al massimo su 6-7 piani (72-84 posti auto); la possibilità di realizzare un maggior numero di posti è rappresentata dalla ripetizione o dalla intersezione di più moduli di questo tipo di impianto. Come per il trasloelevatore, tutti gli organi di moto sono concentrati su un unico meccanismo.
Le opere murarie e di completamento comprendono sia le opere civili propriamente dette sia gli impianti e le finiture. In sostanza si tratta di realizzare un grande contenitore le cui pareti laterali ed il fondo in cemento armato sono soggetti alle spinte laterali o verticali del terreno circostante e la chiusura superiore è soggetta ai carichi che dipendono dalle condizioni di finitura superficiale.
La peculiarità delle strutture portanti costituenti tali contenitori è quella di essere strutture scatolari chiuse con un'unica apertura situata nella copertura superiore per l'accesso delle autovetture. Il contenitore, in funzione del tipo di terreno interessato e della situazione della falda freatica, dovrà essere dimensionato opportunamente e impermeabilizzato sia sul fondo sia sulle pareti di copertura.
È intuitivo che mentre la realizzazione del contenitore inteso come struttura in cemento armato è relativamente usuale, maggiori problemi sorgono invece nelle operazioni di scavo che devono essere precedute da opere di sostegno, talora provvisionali, del terreno circostante e degli eventuali fabbricati che su di esso insistono.
Preme qui sottolineare la delicatezza di questo particolare tipo di intervento proprio in conseguenza delle condizioni al contorno assai difficili laddove si operi in sedimi particolarmente limitati per non dire angusti. Naturalmente forma e dimensioni del contenitore sono condizionate dal tipo di sistema automatico prescelto: le tecniche edili sono ormai tali da poter soddisfare ogni esigenza.
Per l' ottimizzazione del rapporto costi/prestazioni nella progettazione e realizzazione di un parcheggio automatizzato, è essenziale partire dalla disponibilità di una gamma completa di soluzioni meccaniche di base, che di volta in volta devono essere personalizzate allo scopo di perfezionare il progetto, sia dal punto di vista della qualità e della prestazione, sia dal punto di vista economico, ottimizzando il costo complessivo dell'opera in riferimento alla parte edile e a quella meccanica.
Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, variano ovviamente in funzione della tipologia dell’impianto utilizzato: abbastanza brevi per piccoli impianti meccanizzati, più impegnativi ovviamente per i grossi impianti automatizzati. Comunque in genere, mentre si procede con gli scavi dell’opera civile, parallelamente viene approntato l’impianto meccanico che successivamente può essere montato nell'arco di un mese o due: questo tempo dipende ovviamente dalla complessità dell’impianto, dalla sua tipologia e dal numero di posti auto.
Arch. GIANFRANCO GRECCHI
Condividi su Facebook Fonte: http://www.edilio.itNews inserita il 11/12/2009 12:32:48 |
News letta 5004 volte