La conquista del titolo di “edificio più alto del mondo” – si tratti del 20mo piano dello storico grattacielo che ospitava il famoso quotidiano New York World di Joseph Pulitzer, costruito a Manhattan nel 1890, o dell’Empire State Building del 1931 o delle gigantesche Petronas Towers del 1998 a Kuala Lumpur, in Malesia – ha sempre significato il raggiungimento dei limiti delle capacità architettoniche e ingegneristiche. Ma tre anni dopo gli attacchi dell’11 settembre è apparsa chiara la vulnerabilità di questi edifici agli attacchi terroristici e si è messo in moto un nuovo tipo di concorrenza. L’ultimo re dei cieli è una torre vagamente a forma di pagoda che si trova a Taipei, a Taiwan: si chiama Taipei 101. La sua inaugurazione è prevista a brevissimo termine. Il grattacielo è alto 508 metri, con una differenza a suo favore di oltre 50 metri rispetto alle Petronas. All’orizzonte si affacciano strutture ancora più alte, tra cui la Freedom Tower prevista nell’area del ground zero di New York City e un colosso residenziale e commerciale a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. In alto si sta verificando un certo affollamento: altri importanti grattacieli, anche se ad altezze non da record, sono spuntati in diverse città asiatiche nel passato decennio insieme a un altro in costruzione a Shangai, in Cina. In effetti 8 dei più alti edifici al mondo si trovano in Asia. “Alcune economie asiatiche stanno crescendo più rapidamente di prima e vogliono affermare la loro identità”, sostiene C. P. Wang, l’architetto di Taipei 101. “Credo che il grattacielo sia il modo più semplice per farlo”. Indiscutibilmente, proclama Gail Fenske, un docente di architettura della Roger Williams University, a Bristol, nel Rhode Island, il mondo sta sperimentando “un impulso frenetico alla costruzione di grattacieli”.Le altezze record in quanto tali non significano necessariamente un significativo passo in avanti della tecnologia. A parte l’introduzione di acciaio di qualità superiore, di materiali compositi e di nuove tecniche di saldatura, i metodi base di costruzione non sono granché cambiati nell’ultimo ventennio. Comunque, la tecnologia rimane l’elemento portante di questa “frenesia”. Per avviare un progetto, i software più recenti aiutano architetti e ingegneri a lavorare insieme e su più modelli contemporaneamente, afferma Dennis Poon, responsabile di Taipei 101 per Thornton-Tomasetti Engineers di New York City. “Con questi nuovi strumenti possiamo effettuare rapide analisi tridimensionali di diversi tipi di progetti”, dice Poon. “Non abbiamo bisogno di seguire l’intuito”. Sono queste analisi che rendono possibile determinare rapidamente i progetti migliori per la costruzione dell’edificio più alto del mondo in un’area come Taipei, esposta al rischio di tifoni e terremoti. I miglioramenti strutturali di base rendono più stabili questi edifici. A differenza del World Trade Center i nuovi grattacieli hanno nuclei di cemento armato rinforzato che ospitano ascensori e scale, garantendo meglio potenziali vie di fuga dai pericoli del fuoco e delle esplosioni. Tecnologie di comunicazione e di rilevazione – tra cui sensori strutturali che controllano le oscillazioni e i sistemi di identificazione a radiofrequenza per garantire la sicurezza – facilitano il funzionamento dell’edificio. Gli ascensori più recenti includono forme intelligenti di controllo che permettono di attenuare le vibrazioni e di regolare la pressione dell’aria. In tutte queste aree, conclude Fenske, “gli ingegneri stanno compiendo un lavoro d’avanguardia”. Il risultato sarà una nuova serie di grattacieli sempre più alti e una striscia di record d’altezza che saranno superati via via di anno in anno.
Condividi su Facebook Fonte: ENEL - di Patric Hadenius News inserita il 28/08/2006 12:59:38 | News letta 3154 volte
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